Situata in una felice posizione geografica (confine con Basilicata e Calabria), Auletta sorge alla sinistra del fiume Tanagro e questa configurazione l’ha resa una città vitale ed aperta agli scambi commerciali ed alle relazioni esterne. Gode di una salubre aria collinare.
Oltre alle bellezze architettoniche, come il Castello Marchesale ed il Casino dei Monaci, vanno segnalate le bellezze naturali della zona, quali la Grotta dell’Angelo e dell’acqua.
I boschi di Serra San Giacomo e Costa Fabbricata sono ricchi di piante di quercia, castagno, faggio e cerro con aree attrezzate.
Da non perdere il Percorso gastronomico e culturale “Mangiamo con i contadini” ad agosto, dove si possono gustare i piatti tipici, come cuculo fritto (fiori di zucca impanati e fritti), a cui è dedicata una sagra, fusilli con sugo di cinghiale o funghi porcini, ravioli pieni di ricotta e formaggio tipico, ciambotta, pizza ripiena , pasta e fagioli secchi.

Le prime testimonianze di un insediamento umano sono state rinvenute nella Grotta dell’Angelo.
Il toponimo potrebbe essere collegato ad “Auleto”, compagno di Enea, che sostò per molto tempo nel territorio, oppure ad “olivola”, in riferimento alle piante di olivo, o di origine greca, al termine “Aulethon”, ossia suonatore di flauto.
Infatti, tra il VII ed il VI sec. a.C. i Greci l’occuparono e ne fecero un’importante colonia della Magna Graecia, infondendo culture più nuove e più sofisticate tecniche per la produzione dell’olivo.
Intorno all’anno Mille si stabilirono in loco i frati Benedettini e poi i Francescani. Auletta fece parte del Principato Citra. Nel Castello Marchesale, nel 1535, soggiornò Carlo V di ritorno da una spedizione in Africa e, per onorarlo, la stanza dove dormì, fu a lui dedicata.
Il palazzo Mari, il 6 settembre del 1860, ospitò Giuseppe Garibaldi in marcia verso nord con le sue camicie rosse (proprio da qui emise l’ordinanza che nominava comandante generale dell’esercito e della flotta il lombardo Giuseppe Sirtori e governatore della Basilicata il patriota Giuseppe Albini) e fu quartiere generale delle forze insurrezionali.

 

• Sagra del fusillo (giugno)
• Aulettesi nel mondo (agosto)
• Sagra del cuculo fritto (fiori di zucca impanati e fritti) (agosto)
• Sagra dell’uva (ottobre)
• Percorso gastronomico e culturale “Mangiamo con i contadini” (agosto)
• Festività di San Donato da Ripacandida (agosto)
• Festività di San Donato ala Galleria (settembre)
• Fiera di San Pietro (29 aprile)
• Fiera di Santa Caterina (18 novembre)
• Sagra dell’olio di oliva (dicembre)

• Castello Marchesale, che risale al XII sec. Da ammirare il torrione cilindrico nell’angolo nord del giardino. La struttura ha ospitato, nel 1535, Carlo V di ritorno da una spedizione in Africa e, per onorarlo, la stanza dove dormì, fu a lui dedicata. Ebbe poi il privilegio di ospitare anche il principe Umberto di Savoia e sua moglie, la principessa Maria Josè
• Chiesa di San Nicola di Mira, che conserva la reliquia di San Donato da Ripacandida
• Chiesa di Santa Maria delle Grazie, dedicata a San Giovanni. Al suo interno vi è un altare sul quale era possibile celebrare messe in suffragio dei defunti dotate di particolare valore di indulgenza
• Casino dei Monaci, antica residenza estiva de frati Francescani della Scarpa, cosiddetti perché camminavano a piedi calzati
• Palazzo Mari (che ospitò Giuseppe Garibaldi il 6 settembre del 1860 in marcia verso nord con le sue camicie rosse. Proprio da qui emise l’ordinanza che nominava comandante generale dell’esercito e della flotta il lombardo Giuseppe Sirtori e governatore della Basilicata il patriota Giuseppe Albini), D’Amato, e De Maffutiis, Fallace, Carusi e Caggiano
• Eremitaggio dello Jesus, con torre campanaria
• Fontana Cannioni
• Porta Rivellino di origine medioevale
• Grotta dell’Angelo, dell’Acqua e della Signora. Il primo è un superbo complesso speleologico con rinvenimenti che attestano un insediamento umano in età preistorica. In un reticolo di cunicoli e corridoi, si possono ammirare enormi stalagmiti e rocce dalle insolite forme, il tutto con sottofondo del fragore della cascata del fiume Negro

La vicinanza al confine con Basilicata e Calabria ha reso Auletta una città vitale, aperta agli scambi commerciali ed alle relazioni esterne.
Il territorio è ricco di oliveti.
Grande risorsa per il turismo naturalistico è la presenza delle grotte dell’Angelo, dell’Acqua e della Signora. Il primo è un superbo complesso speleologico con rinvenimenti che attestano un insediamento umano in età preistorica. In un reticolo di cunicoli e corridoi, si possono ammirare enormi stalagmiti e rocce dalle insolite forme, il tutto con sottofondo del fragore della cascata del fiume Negro.

Testi: Stefania Maffeo

 

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